La Bottega, Via Marin Sanudo 21, Roma
Non avevo un laboratorio. Il tornio e le polveri di argilla calpestavano i pavimenti di casa mia. Il forno invece era nascosto in un laboratorio seminterrato simpatico che condividevo con altre persone. I costi di un laboratorio di ceramica sono molto elevati, i forni, i torni e gli altri investimenti sono difficilmente sostenibili. Ho quindi partecipato a un bando della regione Lazio e ho ottenuto il finanziamento permettendomi di sviluppare il mio progetto attorno a un laboratorio che mi piace chiamare " la bottega”. All’interno, si impasta, si tornisce, si ricicla, si inforna, si poggia un pezzo finito su un tavolo, si chiacchiera con le e i passanti.
“Vino Olio Uova”
è l’insegna degli anni 30 della bottega, un posticino carico di storie davanti al quale le persone si fermano a raccontarmi del posto. Qui accanto le serrande sono oramai tutte chiuse. Non voglio che si tratti solo di un “impresa” ma che la bottega sia un piccolo tassello in quanto laboratorio artigianale come legame con il territorio, come parte integrante dell’identità locale e che faccia parte dell’intento di rivitalizzazione di un quartiere periferico di Roma. È vero che la bottega mi permette di lavorare semplicemente bene (senza portare in giro pezzi crudi e fragili in monopattino..) ma la mia volontà più grande è fuoriuscire da un interesse personale e organizzare un progetto di reinserimento delle donne nel mondo del lavoro. Perché le donne? Perché il tasso di disoccupazione nostro in Italia è del 50% e il 98% delle persone che hanno perso il lavoro durante la pandemia è donna. Vorrei poter organizzare alcuni progetti con la scuola accanto, iniziare a organizzare corsi e creare scambi con le e gli artigiani e artisti e artiste del quartiere. Insomma, c’è un po’ da fare
Ecco gli inizi della bottega “Vino Olio Uova e Cocci” fatti sotto 40 gradi quest’estate in una Roma desolata…